Bambino iperattivo: deficit di attenzione e iperattività

Che cos’è l’ADHD? Disturbo da deficit di attenzione e iperattività. Il caso clinico: Pietro, era sempre molto irrequieto. In casa era terribile: rompeva di tutto e non stava mai fermo. Nessun giocattolo o attività catturava la sua attenzione per più di due ore, era impulsivo e non considerava la pericolosità in nulla. Prendersi cura di Pietro era un compito faticoso per i genitori, ma la mamma non era eccessivamente preoccupata. Pensava “è solo una fase, poi gli passerà”. Ora Pietro ha otto anni e tutt’ora è difficile gestirlo. Ogni giorno è una lotta gestire la più semplice delle attività. Quando i suoi insegnanti hanno evidenziato un deficit di attenzione ed un cattivo comportamento in classe è stato inevitabile per la mamma di Pietro recarsi da uno specialista, il quale gli ha diagnosticato la sindrome da deficit di attenzione iperattività (ADHD).
L’ADHD è un disturbo comportamentale che colpisce circa il 4% dei bambini.
I maschietti sono tre volte più predisposti rispetto alle ragazze, anche se il motivo rimane sconosciuto. I bambini con ADHD agiscono senza pensare, sono iperattivi e non sanno concentrarsi facilmente. Capiscono perfettamente tutto ciò che viene detto o chiesto di fare, ma hanno problemi durante l’esecuzione dei compiti affidati, perché non riescono ad ascoltare ed essere attenti ai dettagli.
Naturalmente, molti bambini (soprattutto quelli più giovani) agiscono in questo modo a volte, specialmente quando sono ansiosi o eccitati. Ma la differenza con ADHD è che i sintomi sono presenti per lunghi periodi di tempo e si verificano in situazioni diverse. La buona notizia è che con un corretto trattamento (terapia per ADHD), i bambini con ADHD possono imparare a vivere e gestire con successo i loro sintomi.
Quali sono i sintomi?
ADHD era precedentemente conosciuto come Attention Deficit Disorder, o ADD. Nel 1994, ha poi acquisito l’attuale terminologia. È divisa in tre categorie, o sottotipi, ciascuno con un caratteristico tipo di comportamento:
1. Tipo disattento, con sintomi che includono:
Incapacità di prestare attenzione ai dettagli o una tendenza a commettere errori a scuola o in altre situazioni
Difficoltà a prestare attenzione continuamente durante compiti o attività di gioco
Evidenti problemi di udito
Difficoltà a seguire le istruzioni
Problemi relativi alle attività organizzative
Tendenza ad evitare attività che richiedono sforzo mentale
Tendenza a perdere oggetti come giocattoli, quaderni, o compiti a casa
Distrazione
Dimenticanza nelle attività quotidiane
2.tipo Iperattivo-impulsivo, con sintomi che includono:
Irrequietezza o gesti che indicano la timidezza
Difficoltà a rimanere seduto
Esecuzioni attività eccessive
Difficoltà a giocare tranquillamente
Essere veloce nell’esprimersi
Parlare troppo
Spiattellare le risposte alle domande senza ascoltare il contenuto di questi in precedenza
Difficoltà a stare in attesa
Tendenza a interrompere o interferire
3. Tipo combinato, che include una combinazione dei tipi di cui sopra ed è la più comune
Anche se può essere difficile crescere i figli con ADHD, è importante ricordare che i bambini con questa sindrome non sono “cattivi” , e non si deve pensare che si comportano in quel modo per uno scopo. I Bambini con sindrome di ADHD hanno difficoltà a controllare il loro comportamento senza farmaci o terapia comportamentale.
Come viene diagnosticata?
Per la diagnosi di ADHD è necessario che vengano soddisfatti i criteri qui elencati:
Dimostrare comportamenti che includono i sottotipi di cui sopra (1 a 3), prima dei sette anni di età
Questi comportamenti devono essere più intensi e marcati rispetto altri bambini della stessa età
Il tipo di comportamento deve durare almeno sei mesi
I comportamenti devono verificarsi e influenzare negativamente almeno due aspetti della vita del bambino (ad esempio, scuola, casa, asilo nido, o rapporti con gli amici).
I bambini che hanno vissuto il divorzio dei genitori, una malattia, un cambiamento di scuola o altri eventi significativi possono manifestare stessi aspetti sintomatici pertanto per evitare una diagnosi errata, è importante analizzare se questi fattori hanno un’influenza importante sulla comparsa dei sintomi.
In primo luogo, per il medico sarà importante:
Un esame fisico generale (anche test dell’udito e della vista),
Sapere in modo dettagliato tutti i sintomi del bambino,
La storia medica della propria famiglia (conoscere l vissuto dei genitori è importante perché studi scientifici hanno dimostrato che l’ADHD è una componente genetica e questa condizione è di solito ereditaria).
Se assume farmaci
Se è affetto a qualche forma di allergia.
Escludere stati emotivi come stress depressione o ansia
Avvalersi della valutazione dell’insegnante
Quali sono le cause di ADHD?
L’ADHD non è il risultato di cattivi genitori, dal consumo eccessivo di zuccheri o vaccini.
ADHD ha origini biologiche che non sono ancora ben comprese. i ricercatori stanno esplorando una serie di possibili legami genetici e ambientali.
Gli studi hanno dimostrato che molti bambini con ADHD hanno un parente stretto con lo stesso disordine. Sebbene siano ancora oscure le cause di questa malattia, si è scoperto che ci sono alcune aree del cervello che sono circa il 5-10% dimensione più piccola nei bambini con ADHD.
Una recente ricerca ha attribuito la comparsa di ADHD nei bambini a causa del fumo durante la gravidanza. Altri fattori di rischio possono essere parto prematuro, basso peso alla nascita e danni cerebrali alla nascita.
Alcuni studi hanno anche suggerito un legame tra l’eccessiva esposizione alla televisione in età precoce e i problemi di attenzione . I genitori dovrebbero seguire le linee guida della American Academy of Pediatrics, esse indicano che i bambini sotto i due anni non dovrebbero essere esposti a “un tempo indeterminato davanti a uno schermo” (TV, DVD o videocassette, computer o video giochi), e i bambini che hanno due o più anni, dovrebbero avere un limite massimo di una o due ore al giorno.
Quali sono alcuni dei problemi associati con la diagnosi di ADHD?
Una delle difficoltà nel diagnosticare l’ADHD si trova di solito nella combinazione con altri problemi. Le condizioni più comuni associati alla malattia sono:
Disturbo Oppositivo Provocatorio o disturbo della condotta
Almeno il 35% dei bambini con ADHD soffrono anche di Disturbo Oppositivo Provocatorio, che è caratterizzato da testardaggine, scatti d’ira, atti di sfida l’ostilità e aggressività. Bambini che soffrono di questo disturbo assumono un atteggiamento di grande difficoltà verso i soggetti che rappresentano l’autorità o la legge (sottotipi iperattivi).
Disturbi affettivi (tra cui la depressione)
Circa il 18% dei bambini con ADHD, in particolare il sottotipo disattento manifesta una certa depressione. Possono sentirsi inadeguati, isolati, frustrati da insuccessi scolastici e problemi sociali, e hanno una bassa autostima.
Disturbi d’ansia
Disturbi d’ansia colpiscono circa il 25 per cento dei bambini con ADHD. I sintomi includono eccessiva preoccupazione, timore o panico, che possono scatenare i sintomi fisici come palpitazioni, sudorazione, dolori di stomaco e diarrea. Altri tipi di ansia che possono accompagnare l’ADHD sono ossessivo-compulsivo e sindrome di Tourette, così come tic motori o vocali (movimenti o suoni che si ripetono più e più volte).
Difficoltà di apprendimento
Circa la metà dei bambini con ADHD soffrono anche di una difficoltà di apprendimento. I problemi più difficili di apprendimento sono spesso associati con la lettura (dislessia) e la scrittura a mano. Sebbene l’ADHD non è classificato come un disturbo dell’apprendimento, la sua interferenza con la concentrazione e l’attenzione può rendere più difficile lo sviluppo di un bambino a scuola.
Riorganizzazione della comunicazione con il bambino
Sviluppo di un sistema di premi al raggiungimento di un comportamento adeguato
Esempi di strategie comportamentali che possono aiutare un bambino che soffre di deficit di attenzione (meglio specificato come ADHD):
Creare una routine: provate a seguire lo stesso programma delle attività quotidiane, dal momento del risveglio fino al momento di coricarsi. Questo programma va collocato in un posto affinché il bambino possa vedere i compiti che gli sono stati assegnati con relativi premi.
Aiutare il bambino ad organizzarsi: oggetti scolastici, vestiti e giocattoli nello stesso posto aiuteranno il bambino a non perdere le cose.
Evitare distrazioni. Spegnete la TV, radio, e giochi per computer, soprattutto quando il bambino sta facendo i compiti.
Essere espliciti con il bambino: Al posto di lunghe spiegazioni e strategie è consigliabile essere molto concisi nel ricordare al bambino le proprie responsabilità.
Obiettivi con ricompense: Utilizzare un elenco degli obiettivi e monitorare i comportamenti positivi, per poi premiare il bambino per i suoi sforzi. Assicurarsi che gli obiettivi siano realistici (si pensi a poco a poco, piuttosto che un immediato successo).
Il bambino deve sapere se sta progredendo bene, quindi potrebbe essere utile realizzare una tabella ed esporta in casa, magari attaccata al frigorifero così per ogni buona condotta potrà essere segnato un “smile”, al raggiungimento di un certo numero di “smile“, il bambino potrà ottenere la sua gratificazione, il suo premio.
Esercitare la disciplina in modo efficace. utilizzare la penitenza o la cancellazione di privilegi come conseguenza del comportamento inappropriato.
Incoraggiare il bambino: Tutti i bambini hanno bisogno di successo per sentirsi bene con se stessi. Capire dove il bambino esprime la sua più grande abilità – se nello sport, l’arte, o la musica può aumentare il suo sviluppo sociale e l’autostima.
ADHD in aula
E’ importante che l’insegnante instauri un rapporto aperto e continuo con i genitori. Inoltre acquisire familiarità con i diritti legali ed educativi per il bambino. I bambini con ADHD hanno diritto a servizi speciali. Dovere degli insegnanti tenere il passo con le esigenze del bambino.
Infatti l’attuale legislazione in materia di handicap (L.104/92) prevede l’assegnazione di un insegnante di sostegno alla classe ma solo nel caso in cui uno degli alunni venga segnalato e successivamente “certificato”.
Innanzitutto è necessario capire se il bambino abbia veramente un Disturbo da Deficit di Attenzione / Iperattività (ADHD) oppure se sia semplicemente irrequieto e molto distratto.
Nessuna persona, che non sia uno specialista (ad esempio, uno psicologo o un neuropsichiatra infantile), si deve sentire autorizzata a decidere se quel bambino presenta o meno un ADHD.