Il pediatra e Natale: "I genitori non mettano fine al sogno"

Dopo l'albero e il presepe, sono queste le ultime ore per completare la letterina dei doni. <<La letterina di Natale è uno strumento valido e utile, ma non deve essere una lista infinita ma un elemento con poche voci che insegna ai bambini a selezionare e saper scegliere>>. Lo afferma Italo Farnetani, pediatra ordinario alla Libera Università Ludes di Malta.
- Ma i bambini credono ancora a Babbo Natale?
<< Sì, almeno fino agli 8 anni. Possiamo stimare che almeno 5 milioni di bambini credono all'omone vestito di rosso che alla vigilia di Natale fa il giro del mondo per portare doni ai bambini buoni>>.
Babbo Natale è una figura molto importante per i bambini, è rassicurante, tradizionale e accogliente. Conosce i segreti e le marachelle dei bambini ma poi sa leggere nei cuori di ognuno di loro, li perdona e li sorprende con un regalo. I bambini nella fase preoperatoria del loro sviluppo credono in quello che vedono e che ricordano: i personaggi fantastici dei racconti, le fiabe, le pubblicità ma anche nonni e zii che a Natale si travestono e arrivano in casa portando doni contribuiscono a costruire la loro idea dell'esistenza di questo personaggio magico.
Dunque, secondo il pediatra, non si tratta di un inganno ai danni dei bambini ma di un modo per alimentare i loro sogni e la loro fantasia. Un momento di di sogno e fantasia davvero prezioso, ecco perché sarebbe importante decorare la casa con lucine e piccole cose, anche fatte insieme al bambino. Verso gli 8-9 anni però qualcosa cambia: i bambini iniziano ad essere scettici, entrano nell'epoca delle operazioni astratte, cercano prove, si confrontano con i fratelli, i cugini, i compagni di scuola. E' la fase dello scetticismo in cui arrivano anche le prime domande verso i genitori. Essi, raccomanda Farnetani, non devono dire bugie. Sino a che i bambini credono a Babbo Natale in modo assoluto dovranno coltivare la cosa. Ai primi dubbi, meglio sostenere sì l'esistenza dell'omone in rosso, ma senza insistere troppo. In questo modo - aggiunge l'esperto - quando dopo qualche tempo i figli si convinceranno che Babbo Natale non esiste, i genitori non avranno investito troppa credibilità su un argomento destinato a risultare perdente, ma nello stesso non avranno contribuito ad abbattere troppo rapidamente una favola a cui siamo tutti affezionati. Attenzione però: non devono essere i genitori a mettere fine al sogno di Babbo Natale, perché questo momento rischia di essere traumatico. Piuttosto deve essere un processo proprio dei bambini una normale fase della crescita. Ad un certo momento saranno gli stessi bambini ad accettare la fine del sogno, anche se molti continueranno a fingere per non rinunciare alla tradizione e alla sorpresa. Quanto ai regali l'esperto suggerisce di seguire le preferenze del bambino: << Meglio doni poco costosi ma molto numerosi, che pochi e cari. Infine, via libera alla tecnologia>>.